Ma poi sposa si nasce o si diventa?

Parliamoci chiaro ogni donna in fondo, dalla rocker passando per la manager e la calciatrice, aspetta l’amica o la cugina di turno che le annuncino di essere state chieste in moglie per dare una sbirciatina al mondo in bianco altrimenti accessibile solo di straforo tra una puntata di Abito da sposa cercasi e Wedding Planner di Enzo Miccio. E quando si parla di bianco il primo pensiero va all’abito, ambito, sconosciuto, elemento accessibile solo a chi ha ricevuto la richiesta vera.
Le altre, quelle che dicono di non averlo mai sognato neanche da ragazzine (oh, l’ha detto pure Charlize Theron a Sanremo) possono al massimo toccarlo, anche solo provarselo con gruccia davanti allo specchio, come ovviamente ho fatto io, pare che porti male (ma io mica sono superstiziosa!).

Aspetto aspetto ma le mie amiche storiche sono inamovibili, o forse sono inamovibili i loro compagni. Fanno figli, aprono attività insieme, accendono mutui cointestati, ma niente non c’è verso di capitolare.
Stavo quasi perdendo le speranze di poter farmi almeno un giro per i chiassosi stand di Roma Sposa quando una sera durante una cena a quattro la mia carissima amica Clarissa annuncia: “Ci sposiamo!!!!”. E tira fuori il brillocco che brilla forse meno dei suoi occhi mentre me lo mostra e dei miei che finalmente avrò la scusa per dare una sbirciatina al mondo wedding.

Non ho perso tempo e da brava scovatrice di eventi a cui imbucarmi ho trovato su IoDonna la possibilità di accreditarsi a Bride to be (letteralmente essere, diventare sposa), un evento organizzato per presentare la nuova collezione sposa Max Mara. Mi piacciono queste incursioni estemporanee nel mondo della moda, soprattutto trovo in Clarissa la spalla perfetta per presenziare, trovo che insieme siamo un po’ comiche, nonostante ci conosciamo da 10 anni e abbiamo entrambe superato i 30 continuiamo a sembrare due bambine in gita scolastica. Anche ieri all’atelier abbiamo scovato il comico quando non trovavano il suo nome in lista e non volevano consegnarle il cadeaux…ma come niente regalo omaggio alla sposa!!!!. Non avrei insistito tanto se non avessi scrutato che all’interno della busta, pesante più di una cassa d’acqua da sei, c’era una scatola firmata Kérastase e una Sisley Paris 🙂

Ci sediamo goffamente in prima fila, addobbate come alberi di Natale di buste, calici di champagne e volantini vari, facciamo amicizia con una statuaria ed elengantissima responsabile del brand, e ci godiamo l’inizio della sfilata. Piacevole, eterea, rilassante. Io sembravo come Alice nel paese delle Meraviglie che non era mai stata a Wonderland, ma senza l’ansia del Brucaliffo e del Cappellaio matto. Lì nessuno voleva venderti o rifilarti niente. Osservavi, commentavi, sceglievi il tuo abito preferito e mangiavi tartine al salmone e cioccolatini a cuore.

Il colmo è che poi alla fine Alice ha trovato l’abito delle meraviglie e la sposa no.
Ma quella è un’altra storia.

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