Mi dispiace. Non posso. Non odiarmi.


Ma dico io, se proprio volete essere uptodate almeno usate le note vocali. Certo dovrete preparavi bene il discorsetto di 30 secondi ma almeno non avrete possibilità di replica, e la vostra dolce/amara metà potrà ascoltare dalla vostra voce il motivo per cui la state scaricando.
Oppure potreste usare Periscope, assicurandovi che la metà in questione stia seguendo la diretta del vostro canale, dopo che siete spariti avendo lasciato come ultimo segnale di vita una spolliciata della sua nuova immagine di profilo.
Si perché a rendervi cattivi ai nostri occhi non sono le parole pronunciate ma proprio quelle non dette. Quelle che dalla vostra bocca, che tante promesse e progetti ha sfornato, e che oggi, appena una settimana dopo aver pronunciato un’ipotetica data per i fiori d’arancio con noi, non riesce a tirar fuori né il rancore né a decretare la fine di un sentimento.

Che poi detto tra noi, probabilmente a voi non frega una cippa di apparire perfidi e ignobili e di lasciarci almeno un bel ricordo, se non quel solitario da un carato col quale ci avevate fatto quella famosa proposta di matrimonio, voi non volete proprio apparire. E delegate qualcosa che dovreste fare voi a qualcun altro o, ancor peggio, qualcos’altro. Delegate l’uscita di scena dalla vostra vita di quella che fino ad una settimana fa era la vostra promessa sposa a WhatsApp o a Facebook. L’aveste delegata quantomeno alla persona fisica di Mark Zuckerberg una avrebbe pensato che un minimo vi eravate scomodati.
Invece no,  con messaggi di una brevità assoluta, che con quel numero di caratteri mentre ci stavate  conquistando (a questo punto meglio dire abbindolando) al massimo ci dicevate “Si, ok ti aspetto in macchina”, ponete fine a qualcosa che ormai per voi è talmente un fardello da non poter proprio rimandare.

Non potete prendere in mano il vostro smartphone, che di solito è praticamente un tutt’uno con la vostra mano destra e che oggi improvvisamente vi pesa, e  farci una telefonata. E lì anche buttarci addosso tutto il vostro veleno, le vostre recriminazioni, le vostre delusioni, o ‘semplicemente’ dirci a voce “Basta, non sono più innamorato di te”.  Purché diciate qualcosa.
A volerci allargare potreste anche chiedere di vederci  e dircelo a voce, ma si mi rendo conto che lì rischiereste di essere agguantati con le unghie, a meno che non veniate a dircelo dall’estetista mentre ci sta mettendo il semipermanente  (sempre che sia prima o durante il passaggio al fornetto).

Per doloroso che possa essere, almeno in maniera univoca, c’è sempre un buon modo per rompere con qualcuno e non include la messaggistica istantanea. Ma neanche quella in differita come è successo ad una Carrie anni ’90 mollata tramite post-it. Diciamo che non include proprio l’uso di messaggistica.
Perché forse oggi anche Berger avrebbe digitato quattro parole sulla chat chiedendo di essere dispiaciuto e non odiato. Perché non era neanche tanto colpa sua, ma lui proprio non poteva, non poteva avere gli attribuiti per dirglielo in faccia, semplicemente perché non ci li aveva.

Perché forse oggi anche Berger avrebbe digitato quattro parole sulla chat chiedendo di essere dispiaciuto e non odiato. Perché non era neanche tanto colpa sua, ma lui proprio non poteva, non poteva avere gli attribuiti per dirglielo in faccia, semplicemente perché non ci li aveva.