Francesca, una di noi

Se non fosse perennemente inamidata nei suoi tailleur di taffetà, Francesca Pascale, potrebbe essere mia sorella minore o un’amica a cui dare consigli.
Della Jakie O. partenopea si è lungo parlato da quel dicembre di due anni fa, quando Silvio, il suo presidente, in un intervista a Barbarella D’Urso, parlò di lei come la sua fidanzata.
Oggi a distanza di quasi due anni, la Francesca nazionale siede ormai stabilmente a fianco di Berlusconi. Ma quel dicembre lì non è poi così lontano. E lei lo racconta, come il ricordo più bello di sempre, alla penna multitasking di Vespa, nel suo nuovo libro.
Quel giorno la Pascale raggiungeva il suo sogno, la chimera che inseguiva da sempre , da quando ancora ragazzina, si mise in testa di conoscerlo, perché lei già lo amava, lo amava in “maniera ossessiva” .
Con la tenacia che la contraddistingue, che le si legge in volto, soprattutto da quando ha sfoltito la sopracciglia e se le è fatte disegnare a mo’ di ala d’aquila, il suo Silvio se l’è conquistato. Giorno dopo giorno, olgettina dopo olgettina, bunga dopo bunga, lei è sempre rimasta lì, gelosa ma mai invadente, preoccupata ma mai petulante, a volte scoraggiata ma sempre fiduciosa. E io una donna così, anche se molti non saranno d’accordo, la ammiro. La ammiro perché ha resistito, la ammiro perché ha sfidato chiacchiere, ex mogli e pregiudizi, che io in primis ho. La ammiro perché sarà pure un arrampicatrice sociale, ma lei una passione per questo Silvio qua ce la dovrà pure avere veramente. Un’ossessione vera e propria, come la definisce lei.
Adesso posa sulla sua nuova Harley Davidson fiammante, sognata da anni anch’essa, ma un po’ meno di Silvio, da cui si separa solo per amore del quasi ottuagenario compagno. Ora, parcheggiata la moto, sogna con lui un appartamento moderno e funzionale nel cuore della capitale, magari più piccolo di Palazzo Grazioli, ma lontano dal suo ufficio, per goderselo ed averlo tutto per se almeno dopo il lavoro. Come tutte le trentenni, di ieri e di oggi, come tutte le donne che amano, che come lei, anche se non lo ammettono, inseguono, assediano, controllano  l’uomo che hanno sempre sognato di avere a fianco.