Le donne lo sanno. Sanno già da piccole quanto il rosa sia un colore delicato, quanto le gonnelline e i fiocchetti siano tanto carini ma più scomodi da portare rispetto ai bermuda. Sanno che la loro esistenza in quanto donne sarà sempre così, sempre allo specchio, sempre su un piedistallo, sempre da ammirare, sempre da agghindare, ma che sarà sempre più scomoda di quella dei maschi.
L’appuntamento romano con Rendez-vous
Quando il cinema chiama, Una vita a pois (appena può) risponde. Soprattutto se si tratta di cinema francese.
Non so esattamente perché ma noi italiani, non tutti sia chiaro, appena si nomina il cinema dei cugini d’oltralpe, tacciando loro di avere la puzza sotto il naso in realtà siamo i primi a storcerlo.
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La pazza gioia di Valeria
Questo è un post a caldo, fatto di un’emozione e una riflessione appena sfornate.
Ho appena visto i 3 minuti scarsi del discorso di premiazione di Valeria Bruni Tedeschi per il David di Donatello come miglior attrice protagonista de “La pazza gioia”.
Zucche e sneakers
La zucca is the new zucchina.
L’ortaggio che come lo metti sta, con qualsiasi altra cosa lo abbini va’, non è più la verde e oblunga zucchina, ma sua cugina, più paffutella, coriacea e dal colore più simpatico, la zucca.
C’era una volta (una ragazza e il suo sogno)
C’era una volta Studio Uno e c’era, una volta, anche una giovane di provincia che, come le protagoniste di quella fiction, sognava di entrare a Via Teulada, anche solo dalla porta secondaria.
Non starò qui a discutere delle fiction in se, se la storia fosse calzante o meno, se le tre giovani attrici abbiano recitato bene o meno, se le ricostruzioni storiche fossero pertinenti o no. Ieri dopo la prima puntata della miniserie di Rai1 ho letto alcune recensioni talmente trancianti, che mi sono chiesta il perché a me fosse piaciuta così tanto da attendere con trepidazione la seconda puntata.
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