Giuro di aver stilato l’elenco delle mie “muse ispiratrici” molto prima che Sienna Miller tornasse alla ribalta del gossip per il presunto flirt con Brad Pitt. Si proprio lei che sulle copertine dei giornali c’era finita anni fa più per il suo amore travagliato con Jude Law che per i suoi successi cinematografici. E per il suo stile e per la sua classe innata aggiungerei io, che incarnava la perfetta Cohacella’s girl come oggi non ce ne trovano più.
Anche se sono andata più volte dal parrucchiere con le foto dei capelli di Jennifer Aniston piuttosto che con le sue, considero Sienna Miller la quintessenza della bellezza non urlata, di quello stile boho chic che adesso sembrano aver scoperto tutte, ma che, ve lo garantisco, nel 2004 (quando lei balzò agli on(e)ori della cronaca) nessuno conosceva. Uno stile e un’eleganza la sua che va oltre i dettami della moda, un viso così inglese ma al tempo stesso così cosmopolita, così acqua e sapone ma così ricercata, a volte così scapigliata e contemporaneamente così elegantemente british che imitarla è praticamente impossibile.
Il filo conduttore con un’altra delle mie muse a questo punto potrebbe essere Brad Pitt, oppure più banalmente i capelli biondi e la pelle diafana. Di Gwyneth Paltrow forse, più che l’immagine del premio Oscar vinto nel 1999 indossando un delizioso vestito da sera rosa confetto di Ralph Lauren, si ricorda la foto con cui annunciava la separazione, anzi il consapevole disaccoppiamento, da Chris Martin: entrambi sorridenti e rilassati, seduti su un prato verde, illuminati da una atmosfera bucolica e, come sempre, bellissimi. E’ così che è decollata anche la sua carriera di guru del viver sano, dell’attenzione allo spirito oltre che al corpo, a cui negli ultimi anni sembra tenere di più rispetto a quella cinematografica. Lei così equilibrata e così radiosa, forse più adesso che in passato; se l’ammirazione per una delle mie muse la misuro dai capelli, lei è stata senza dubbio il mio primo amore: nel 1998 dopo aver visto Sliding Doors ho tagliato i capelli corti come lei quando cambia vita nel film…nel mio caso sarebbe stato meglio avessi cambiato scuola! Oggi nonostante i suoi numerosi successi sul grande schermo, quello in cui continuo a preferirla è Two Lovers; nel film con Joaquin Phoenix la trovo al top della forma sia fisica che espressiva e, soprattutto, ho cercato per giorni la blusa con le balze color corallo che indossa nella scena in discoteca.
Attenzione: Emma Stone non è entrata tra le mie muse con La la land, a farmela conoscere ed apprezzare è stato qualcuno che di muse se ne intente, un certo Woody Allen, grazie a Magic in the Moonlight prima ed Irrational Man dopo. Il suo red capet a Venezia poi, in abito Valentino verde petrolio, credo sia stato il più folgorante degli ultimi anni; difficile ricordare qualcuno che indossi un vestito del medesimo colore dei propri occhi, e soprattutto che lo faccia con una grazia e una leggiadria pari soltanto al tulle che la cingeva.
Certo in La la land è stata una conferma, i costumi stupendi hanno giocato sicuramente a suo favore, ma saperli indossare fino ad incantare è un’altra storia. L’unica delusione è stato scoprire che il suo naturale colore di capelli non sia quel rosso così deciso e particolare che le sta da Dio, ma un biondo chiaro che senza dubbio la rende più banale; onore al merito della scelta sulla palette dei colori dal parrucchiere, anche e soprattutto per certe scelte bisogna avere gusto e classe, e lei ce l’ha.
Di sua altezza Kate Middleton parlai già in un post che non a caso chiamai Barbie Kate. A distanza di due anni da quel post non posso far altro che confermare il fatto che la duchessa di Cornovaglia sia ormai musa ispiratrice e sinonimo di eleganza per il mondo intero. Prima di lei solo Jackie Kennedy, forse. In questi due anni Kate ha continuato ad incantarci con il tour in Australia e Nuova Zelanda, di cui non si può dimenticare la discesa dall’aereo con abito rosso svolazzante, in India e Buthan dove ha indossato splendidi abiti che rendevano omaggio allo stile di quei luoghi, o quello in Canada in cui ha vestito in tutto il suo splendore, il rosso della foglia d’acero simbolo della nazione. Senza dimenticare gli abiti cult indossati più vicino casa, ops regno, di cui fare un elenco sarebbe veramente troppo difficile.
Non pensiate abbia una fissa ma di Gisele Bundchen è inutile vi dica che sia bellissima, abbia un corpo stupendo, oltre a un viso così imperfettamente perfetto. Quello che amo più di lei sono i capelli, le sue beach wave di un biondo così naturale che sembra perennemente schiarito sulle rive di Copacabana, la rendono quella che è: un’icona inarrivabile che va ben oltre il suo metro e ottanta di altezza. Nella sua vita sana ed bilanciata, con la sua famiglia bellissima e perfetta, nel suo essere non solo attenta senza strafare al suo aspetto, la Bundchen è anche un ecologista convinta, che posta poche foto da diva e molte del suo contatto con la natura, da donna, da madre e da moglie fiera ed entusiasta. Pur essendo una dea, incarna perfettamente l’amica o la sorella che tutte vorrebbero, pur essendo la più gnocca tra tutte le sue, pur belle, sorelle e tra tutte le sue, pur bellissime, amiche. L’immagine che più amo di lei è quella della cerimonia di apertura dei mondiali in Brasile nel 2014: felice e a suo agio nella sua terra tra la sua gente, con un delizioso minidress firmato Louis Vuitton, fresco ed estivo proprio come lei.
Ultima in una lista che non vuole essere una classifica, è Blake Lively. Un’altra bionda, ma giuro non ho fatto apposta, è che forse ci si ispira a chi vorremmo assomigliare avendo la consapevolezza dei propri tratti somatici. Adoro per esempio molte attrici brune come Kasia Smutniak (che inizialmente avevo anche inserito in lista), Natalie Portman e Anne Hathaway. E comunque c’è la mia amata Kate a rappresentare l’orgoglio delle castane per eccellenza. Ma torniamo a Blake Lively di cui scrivevo nel 2015 dopo aver visto il suo Adaline, l’eterna giovinezza: “con Adaline si è mostrata non solo bella ed elegante, ma anche con un gusto innato, una vera e propria icona di stile capace di dettare mode e trend”. Seppur non naturalissima (è noto che abbia sistemato naso e mento) la bellezza della Lively è fresca e solare, con quel sorriso da ragazza californiana moderna e trendy. Ed è proprio così che la ricordo, prima di Adaline ma dopo Gossip Girl, nel film Le belve di Oliver Stone: gambe chilometriche, sensualità innata e capelli selvaggi. Il suo lato migliore, che non contrasta affatto con quello di signora elegante e raffinata sui red carpet più celebri, in cui Blake ha sempre lasciato il segno.