Wishlist a Km0

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Non so se ve lo avevo già detto ma due o tre anni fa avevo stilato una lista in cui ho annotato qualche posto (non troppo lontano né troppo expensive) che avrei voluto visitare di lì a breve.
Tra questi in ordine sparso figuravano:

  • Lecce
  • Trieste  
  • Copenaghen 
  • Lucca 
  • Lisbona 
  • Cornovaglia

Luoghi che, apparentemente senza nessun collegamento e randomicamente annotati sul mio Iphone,  in qualche modo mi hanno stregato senza mai averci messo piede prima e senza avere alcun legame con essi. Che so per esempio avessi avuto un avo lusitano o triestino allora avrebbe avuto un senso essere così fortemente spinta a varcarne i confini o ripercorrerne le radici. Invece niente, nelle mie vene, almeno che io sappia, non scorre né sangue cornovagliese (suona così male ma si dovrebbe dire così) né salentino.
Più verosimile un vecchio legame con Lucca che non a caso è stata la prima città della wishlist di cui ho solcato i confini o meglio in questo caso le antiche mura.

Poi è stata la volta di Lisbona, due anni fa, quando ancora un po’ polverosa e fuori dai circuiti turisti di massa si stava rialzando da un momento di crisi pur mantenendo quell’affascinante decadenza.
E che dire di Copenaghen? L’ho già ampiamente descritta nel post dedicatogli e mi pare di aver già puntualizzato quanto io sia attratta dai paesi nordici, dal freddo secco e dal sole che anche tenue sembra caldissimo, dall’aria tersa e dai canali calmi. Insomma di quanto l’ho amata.

Capitolo a parte merita Lecce, che è stata il mio punto di snodo nelle due settimane trascorse in Salento questa estate. Mi è piaciuta molto anche se mi piacerebbe rincontrarla e magari viverla d’inverno quando nelle sue strade scorre la vita vera e non quella artefatta delle vacanze.
Trieste e la Cornovaglia sono ancora lì senza spunta. Per due motivi distanti e affini al tempo stesso. Se è vero che il tempo è denaro, Trieste è quasi irraggiungibile in treno da Roma nel battito di ciglio di un week end e i voli spesso e volentieri troppo cari in quei giorni. La Cornovaglia, troppo estesa e da scoprire con lentezza per far si che sia un viaggio da fine settimana; a lei la lady land d’Inghilterra andrebbe dedicata una vacanza vera, vorrei dedicarle tutto il mio tempo.

Alla Cornovaglia tra l’altro vorrei assolutamente associare una sosta alle Isles of Scilly (in italiano anche Isole Sorlinghe o Isole Cassiteridi), sconosciute ai più, che per me rappresentano praticamente la meta più esotica del Regno Unito. Non a caso hanno il clima più mite della zona e sono chiamate qualcosa come la Polinesia d’Inghilterra.

Ma ieri un altro desiderio si è inserito con forza nella mia wishlist. Si chiama Fær Øer, un desiderio alquanto articolato solo a leggerlo, del resto pare che più sia complesso il nome del posto più questi sia impervio e difficile da raggiungere. Ma poi mi dico: le isole Fær Øer in fondo sono in Europa, nel cuore del mare del nord, poco distanti dalla Scozia e annesse alla Danimarca. Eppure sembrano il mondo di mezzo. Con il traghetto, mare permettendo, ci vogliono 36 ore per raggiungerle e sono servite da un’unica e sconosciuta compagnia aerea che forse volo verso la capitale Tórshavn  (il porto di Thor mica pizza e fichi) un paio di volte la settimana. Malgrado tutto io in questo porto di Thor sull’isola delle pecore voglio sbarcarci, e quindi da oggi aggiorno la mia lista dei desideri.
E sia chiaro questa è solo la mia wishlist  a Km0 (ovviamente ce n’è un’altra a lungo raggio) e sarà meglio che inizi ad incrementarla con mete un po’ più mediterranee se non voglio dovermi ritrovare a breve senza un compagno di viaggio (mi è già venuta un’idea, la Provenza!) :).

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