Icone di stile (?)

Facile diventare icone di stile quando si hanno i soldi a palate e ci si accoppia con chi non sa neanche dove finiscano gli zero del proprio conto corrente, direte voi…e invece no, c’è chi anche nel mondo che conta, tra i paperon de paperoni  del jet set nostrano, lo stile non sa neanche dove sia di casa. Mi riferisco a Michelle Hunziker. Si perché, bellezza a parte, la bionda svizzera, direi possa essere classificabile tra le vip peggior vestite, almeno nel Bel paese. E non la crocefiggo per quell’orrendo tatuaggio al braccio che sfoggia dal fastoso matrimonio al castello con Eros in smoking, perché magari è stato un errore di gioventù (il tatuaggio dico, e chissà forse per lei pure il matrimonio), ma proprio a qualcosa di insito in lei. Eleganti e stilosi non ci si diventa, ci si nasce. E lei sarà nata pure col culo sodo e gli addominali pur dopo aver sfornato 20 figlie una dietro l’altra, ma non si sa proprio vestire.
Pure quando è elegante, con vestito da sera o con abito da sposa, Michelle sembra una scappata di casa, che ha preso su dall’armadio le prime cianfrusaglie comprate dal cinese che le capitano a tiro.
Credo che Kate Middleton sarebbe stata elegante pure se avesse fatto la dialogatrice di Emergency alla fermata della metro e Kasia Smutniak anche se avesse servito panini coi crauti in Polonia.
Per quanto riguarda il giorno delle nozze, non mi soffermo sull’abito, non lo avrei di certo scelto per me, ma non mi è sembrato così osceno. Avrebbe potuto fare di meglio, ma anche di molto peggio. Mi soffermo più che altro sui capelli. Mi ci soffermo perché da vent’anni che ha sempre quell’accenno di ricrescita che contrasta col biondo paglierino che non ha mai cambiato di intensità. Anche Jennifer Aniston ha lo stesso taglio e lo stesso colore di capelli da vent’anni, ma ho sprecato più inchiostro io per andare dal parrucchiere con le foto della fidanzatina d’America che Vogue per stampare le sue copertine patinate.
Da quando sta con lei anche il rampollo di casa Trussardi lo vedo più sciatto, e non sto parlando del figlio di Roberto Cavalli, bensì del discendente della casa di moda del levriero, che da figaccione qual era, si è trasformato nel giro di due- tre anni, in un panciuto trentenne qualunque con tanto di stempiatura.
L’elisir glielo avrà rubato Ramazzotti che a forza di amoreggiare con l’elegantissima consorte si è tolto quell’aria un po’ sgualcita che aveva?

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